In seguito a un sinistro stradale, oltre ai danni fisici subiti, il danneggiato ha diritto al risarcimento dei danni patrimoniali subiti. Tra questi, rientrano i danni al veicolo coinvolto nel sinistro. La Suprema Corte di Cassazione, con un recente orientamento, ha ampliato le possibilità di risarcimento per il danneggiato, offrendo nuove prospettive in materia di riparazione del veicolo.
Riparazione o risarcimento danni patrimoniali “per equivalente”: il nuovo orientamento
Secondo l’articolo 2056 del codice civile italiano, il responsabile del sinistro è tenuto a risarcire i danni patrimoniali subiti dal danneggiato. In merito al risarcimento del veicolo danneggiato, la giurisprudenza ha tradizionalmente distinto tra due modalità:
- Riparazione in forma specifica: il responsabile si fa carico direttamente delle spese per la riparazione del veicolo danneggiato.
- Risarcimento danni patrimoniali “per equivalente”: al danneggiato viene riconosciuto un indennizzo pari al valore del veicolo al momento del sinistro, detratto il suo valore residuo.
In passato, la scelta tra le due modalità era spesso condizionata dall’eccessiva onerosità della riparazione rispetto al valore del veicolo. In questi casi, i giudici tendevano a privilegiare il risarcimento “per equivalente”, evitando un ingiusto vantaggio per il danneggiato.
Tuttavia, la recente pronuncia della Cassazione ha modificato questo orientamento. La Suprema Corte ha stabilito che, nel valutare l’eccessiva onerosità, occorre tenere conto anche dell’interesse del danneggiato a vedere il proprio veicolo riparato. Tale interesse può derivare da preferenze personali, dal valore affettivo del mezzo o dalla difficoltà di reperire un modello simile sul mercato dell’usato.
Conseguenze del nuovo orientamento:
La nuova interpretazione della Cassazione comporta le seguenti conseguenze:
- Ampliamento delle possibilità di risarcimento in forma specifica: Anche se le riparazioni risultano antieconomiche rispetto al valore del veicolo, il danneggiato ha diritto di richiedere la loro integrale copertura, a patto che non si verifichi un ingiustificato aumento di valore del mezzo.
- Maggior tutela del danneggiato: La decisione di riparare o rottamare il veicolo spetta al proprietario, senza che il costo elevato delle riparazioni possa condizionare tale scelta.
- Nuovo ruolo per le compagnie di assicurazione: Le compagnie dovranno adottare un approccio più flessibile nella valutazione dei danni al veicolo, tenendo conto anche delle esigenze e delle preferenze del danneggiato.
Ruolo dei professionisti:
Per ottenere il risarcimento in forma specifica, anche in caso di riparazioni antieconomiche, è fondamentale l’intervento di professionisti esperti in materia di infortunistica stradale. Questi professionisti, infatti, possono:
- Valutare correttamente i danni subiti dal veicolo.
- Negoziare con la compagnia di assicurazione il risarcimento in forma specifica.
L’evoluzione giurisprudenziale in materia di risarcimento del veicolo a seguito di sinistro stradale rappresenta un passo avanti importante verso una maggiore tutela del danneggiato. La possibilità di ottenere la riparazione del proprio veicolo, anche quando antieconomica, consente al danneggiato di salvaguardare le proprie esigenze e preferenze, nonché il valore affettivo del mezzo. In questo scenario, il ruolo dei professionisti di settore diventa ancora più cruciale per garantire un’adeguata assistenza e la massima tutela dei diritti del danneggiato.
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